DIALOGHI
DI STRADA
#7

OTTOBRE-DICEMBRE 2020

MOMO, ZEDZ, 2501, IGORY DEIANA
e EL SEED

ASTRAZIONE, EQUILIBRI COMPOSITIVI E RIGORE FORMALE. DALLA RICERCA OUTDOOR UN NUOVO LINGUAGGIO CHE TROVA LA SUA ESPRESSIONE PIÙ MATURA NELLA PITTURA.

/ ARTWORKS

MOMO
Darmon Black
Grottaglie, 2013
Acrylic and mixed media on canvass
194 x 130 cm

© Ph. Dario Lasagni

freccia-giu

MOMO

(San Francisco 1974)

Cresciuto in California, MOMO ha vissuto nomade per la maggior parte della sua vita da adulto: anni tra una grotta, un camion e una tenda, poi sei anni a New York e lunghi soggiorni in Europa e in America Latina. È entrato a far parte di una crew di graffiti mentre viveva in Spagna, nel 1999. L’esperienza di vita outdoor lo ha iniziato ai grandi murales post-graffiti – quelli per cui è più noto – che l’influenza dei colori caraibici ha arricchito dei colori più vividi. Nel 2006 si fa notare per “A Tag the Width of Manhattan”, una linea di vernice di 8 miglia – dall'East River al fiume Hudson – che, osservata da una prospettiva aerea, scandisce il suo nome: la più grande tag del mondo. Scala e sperimentazione sono parole chiave nell’arte di Momo; i suoi collage cromatici, astratti, optical, sono progettati su bozzetti digitali e poi realizzati con strumenti autoprodotti; nella sua estetica dominano la geometria, la serialiltà del segno e il rigore della composizione; si sente, nelle sue opere, l’influenza della cultura digitale, della musica rave, della codifica e dell'arte generativa, un'eredità piuttosto unica nella scena artistica urbana. Ha portato il suo lavoro nel mondo e ha ottenuto importanti riconoscimenti, anche museali.

ZEDZ
Untitled
Milano, 2013
Carved wood and acrylic paint
100 x 100 cm

© Ph. Dario Lasagni

freccia-giu

ZEDZ

(Leiden 1971)

Olandese di nascita, ZEDZ è uno dei pionieri del writing e del writing 3D in Euorpa: Il suo primo graffito l’ha fatto a Leiden, sua città natale, all’età di 14 anni, nel giorno del suo compleanno. Laureato alla Gerrit Rietveld Art Academy di Amsterdam nel 1998, da allora si è distinto per la ricerca sulla forma ed il design nello spazio urbano sviluppando opere atemporali che fondono tipografia e architettura. Zedz progetta come un designer e possiede la manualità di un artigiano; le sue opere coniugano la cultura dei graffiti con un linguaggio più alto, la tecnica dello spray con la tecnologia del design vettoriale, e restituiscono spazialità ad un codice visivo – la lettera – nato su un piano bidimensionale. La produzione di Zedz è eclettica e comprende tele, serigrafie, stampe, sculture in legno, sculture in carta fustellata e grandi installazioni temporanee negli spazi urbani.

ZEDZ
Untitled
Milano, 2014
Carved wood and acrylic paint
84 x 105 cm

© Ph. Dario Lasagni

freccia-giu

2501 / Francesco IGORY DEIANA
Untitled
Modena, 2014
Mixed media on wood
198 x 124 cm

© Ph. Dario Lasagni

freccia-giu

2501 / FRANCESCO IGORY DEIANA

(Milano 1981) / (Milano 1984)

Jacopo Ceccarelli, aka 2501 pratica il writng dall’età di 14 anni con i moniker di Never e Robot Inc. A 20 anni si trasferisce a São Paulo in Brasile per insegnare pittura ai bambini delle baraccopoli ed entra in contatto con l’estetica sudamericana, affinando il suo approccio alla pittura. Rientrato a Milano nel 2004 si dedica al web-design e alla motion graphic e studia montaggio cinematografico.Dal 2007, con lo pseudonimo di 2501, ha avviato una consapevole carriera artistica nella quale alterna pittura murale, pittura su tela, scultura e videoarte in una sperimentazione continua. L'identità dei suoi lavori è sospesa tra una visione mistica e spirituale – con radici nelle filosofie orientali – ed una dimensione emotiva, più istintiva. La sua arte è un combinato di gesto performativo e casualità: un’alternanza che mantiene la sua estetica in equilibrio tra pulizia formale e caos, nella realizzazione di esperienze, percorsi e figure immaginarie. Nelle sue opere, linee, forme e movimento – caratterizzate da una dominante di bianco e nero – si compongono liberamente in un dialogo tra pieni e vuoti solo a volte lascia spazio ad una predominanza di oscurità, come quando lavora alla serie “la macchina”.
Il suo lavoro site specific e più socialmente impegnato è in dialogo costante con la topografia urbana ed ha ottenuto riconoscimento in numerosi festival d'arte pubblica come O.BRA, Living Walls, ALTrove, Art United Us, Artmossphere Biennale, Walk & Talk, Wabash Arts Corridor, Outdoor, Mural, Traffic Design e Painted the Desert Project.

Nato a Milano, Francesco Igory Deiana vive e lavora a San Francisco. Si cimenta fin da giovane con i graffiti, ma la sua maturazione artistica avviene in California, influenzato anche dalla collaborazione con Clare Rojas e Barry McGee.
Il suo lavoro è un’elaborazione sofisticata di immagini astratte e di distorsioni digitali, con accostamenti cromarici ed estetici che rendono il suo lavoro molto iconico.
Realizza le sue opere a grafite, penna a sfera, spray can, pastelli a olio e candeggina su supporti come il cartoncino, il gesso e oggetti trovati. La ricerca creativa di Igory Deiana è costante, ripetitiva e ossessiva. In essa, il processo acquisisce un ruolo quasi predominante rispetto al risultato.
La sua opera esplora la crescente dipendenza dell’umanità dalla tecnologia.

EL SEED
Light Blue
Montreal, 2017
Acrylic on canvass
200 x 120

© Ph. Dario Lasagni

EL SEED

(Parigi 1981)

Testimonial d’eccezione dell’arte contemporanea islamica, sposa l’immediatezza dei graffiti occidentali con la poesia e la sinuosità della calligrafia araba. Dipinge lettere, colore e movimento. Usa consapevolmente la sua arte come strumento di espressione politica. La sua poetica costruisce ponti tra le culture di tutto il mondo in cui ha portato il suo messaggio. Nato a Le Chesney, alla periferia di Parigi, da genitori tunisini, EL SEED ha realizzato il suo primo grande murale un anno dopo l'inizio della rivoluzione tunisina, nella città di Kairouan. Il suo lavoro è presente in molte parti del mondo ed è particolarmente apprezzato negli Emirati Arabi: ad Abu Dhabi ha dipinto il Municipality Building ed ha realizzato a Dubai una grande scultura al Nad Al Sheba district. Nel 2013 ha collaborato con Luis Vuitton alla realizzazione di capi di moda e di accessori.
Suoi importanti interventi site-specific su larga scala includono L'Institut du Monde Arabe a Parigi; le Favelas di Rio de Janeiro; la DMZ tra la Corea del Nord e la Corea del Sud; i bassifondi di Cape Town; e il cuore del quartiere dei netturbini del Cairo. Nel 2017 ha vinto il Premio Sharjah dell'UNESCO per la cultura araba.

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#7

OTTOBRE-DICEMBRE 2020

MOMO, ZEDZ, 2501, IGORY DEIANA
e EL SEED

ASTRAZIONE, EQUILIBRI COMPOSITIVI E RIGORE FORMALE. DALLA RICERCA OUTDOOR UN NUOVO LINGUAGGIO CHE TROVA LA SUA ESPRESSIONE PIÙ MATURA NELLA PITTURA.